Salina
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L'isola è costituita da sei vulcani. I più
antichi localizzabili a Pizzo di Corvo,
Monte Rivi e in prossimità del Capo Faro, sono poco riconoscibili nella loro
struttura morfologica mentre i vulcanistrato di Fossa delle Felci e Monte dei
Porri conservano una forma quasi perfetta. La Fossa delle Felci, raggiunge i
962 metri s.I.m.
L'eruzione più recente si verificò nella
parte occidentale dell'isola, circa
13.000 anni fa, e formd il cratere a forma semicircolare di Pollara; tale attivi-
tà, preminentemente esplosiva, ha prodotto grandi depositi pomicei.
In varie località dell'isola si riscontrano tracce di attività endogena. Sul
monte Rivi (m 854 s.l.m.) si osserva un
antico edificio vulcanico, oggi in gran
parte smantellato, costituito da lave di
natura andesitica e basaltica.
Sulla Fossa delle Felci (m 962 s.l.m., la
cima più elevata dell'arcipelago caliano), dalla tipica forma conica, si apre
una cavità craterica, meno antica della
precedente, formata da sole rocce andesitiche. Gli avanzi di questi due crateri
si trovano nel settore orientale
dell'isola; in quello occidentale si riscontrano ben tre apparati vulcanici:
quello di Pizzo del Corvo, formato da
lave andesitiche, quello del Monte dei
Porri, costituito da lave andesitiche e
basaltiche e, infine, il cratere di Pollara, nel quale si osservano le
caratteristiche pomici bianche di andesite a mica e a orneblenda. Dell'attività
endogena, rimangono in atto, quali modesti residui, alcuni fenomeni
postvulcanici ed
esattamente gli "sconcassi" e una sorgente termale, che sgorga in località
Pertuso. Gli "sconcassi"si verificano
in prossimità di Rinella e consistono in
una copiosa emanazione submarina di
gas (idrogeno solforato) e di vapori.
L'esalazione, quando si accentua, determina lo sconvolgimento del fondo
del mare.
Le alte pendici dell'isola sono ammantate di felci, di pioppi, di castagni e della
tipica macchia mediterranea costituita, in prevalenza, da gineste, da mirti e da
corbezzoli. Le medie e le basse
pendici sono, sovente, terrazzate e cosparse di cespugli di capperi, di fichi
d'India e di colture varie quali: frutteti,
oliveti e vigneti. Tra i prodotti merita
particolar menzione il vino rosso notevole per il suo aroma e per la sua alta
gradazione alcoolica e, soprattutto, il
rinomato vino bianco (malvasia), di cui
Salina è l'unica produttrice dell'arcipelago, in considerazione del fatto che
nelle altre isole questa coltura è in stato di abbandono. Il malvasia ha colore
giallo dorato, intenso aroma con sapore delicatamente dolce.
Notevole è la produzione dei capperi
che vengono in massima parte esportati.
Purtroppo varie zone coltivabili sono
oggi abbandonate per carenza di mano
d'opera determinata dalla cospicua
emigrazione transoceanica (fenomeno,
d'altra parte, comune alle altre consorelle eoliane) direttasi, per lo più, verso
il Nuovissimo Continente.
Il viaggio di circumnavigazione dell'isola offre colpi d'occhio indelebili
per le sue coste alte, solenni, per i suoi
caratteristici terrazzi di emersione, per
le ridenti spiaggette e per i centri abitati, dalle tipiche casette bianche,
adagiati lungo il mare o a mezza costa.
L'architettura tipica delle case dell'isola, ancora, non ha subito modificazioni
notevoli. Il tipo prevalente delle abitazioni è dato da fabbricati a pianterreno
con tetto a terrazzo, con pergolato sorretto da colonne. Soltanto nei centri
abitati si notano case con il primo piano.
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